I grandi misteri del Fumetto

I grandi misteri del Fumetto

Perché in traduzione il campo da tennis è diventato scarpe da tennis? A parte un riferimento a un pezzo di Jannacci (non immediatamente decifrabile ai più, soprattutto ragazzini) non è che poi sia una battuta in italiano. L’effetto sarebbe rimasto quello originale del geniale Goscinny sulla visualizzazione para-geroglifica delle immagini. 

E poi, perché manca la lastra del cyan?

i buoni fumetti del Messaggero dei Ragazzi

Messaggero dei Ragazzi  (MeRa) è una rivista antologica mensile a fumetti per bambini con rubriche di attualità e narrativa pubblicato dal 1963 dall’editrice Messaggero di Sant’Antonio con fini pedagogico-confessionali e in particolare di propagandare la devozione del santo tra i giovanissimi. Viene pubblicato da oltre cinquanta anni per oltre mille numeri proseguendo nella numerazione quella della precedente testata S. Antonio e i fanciulli, esordita nel 1922. Le serie a fumetti presentate sono originali o provenienti di produzione francobelga per ragazzi realizzate da autori come Dino Battaglia, Sergio Toppi, Lino Landolfi e Jacovitti o il belga Roger Leloup con la serie di avventure fantascientifiche di Yoko Tsuno molto apprezzate negli anni settanta.

i buoni fumetti del Messaggero Ragazzi

Pubblica racconti, in genere a contenuto agiografico con qualche rubrica di vari argomenti e giochi enigmistici oltre che serie a fumetti di produzione italiana di genere umoristico o anche riduzioni a fumetti di classici della letteratura affiancate da serie franco-belga.

Dagli anni settanta vengono pubblicate anche serie a fumetti di genere avventuroso di autori come Dino Battaglia, oltre a riduzioni a fumetti di capolavori della letteratura come “Moby Dick” (1972) sia storie ispirate alla vita dei santi come “Frate Francesco” (1974) o “S. Giorgio” (1976) o personaggi storici con storie a sfondo biografico e religioso realizzate da Attilio Micheluzzi in parallelo alla pubblicazione di materiale straniero, in genere franco-belga ma anche opere di autori spagnoli come Alberto Salinas e la striscia americana “Tiger”, qui ribattezzata Geronimo & C., di Bud Blake. Negli anni ottanta mantiene la stessa impostazione e continua a pubblicare serie avventurose come Ric Hochet di Tibet e Duchateu, e l’umoristico Umpa-Pà di Uderzo e Goscinny ma poi le pagine dedicate ai fumetti si riducono notevolmente a vantaggio delle rubriche di attualità, musica e sport.

il Lettering in Italia

il Lettering in Italia

Si é tornato a parlare di Lettering artigianale (quello scritto a mano e non col computer) e a mostrare interesse verso questa forma d’arte grafica. Questa attenzione, oggi che si usa prevalentemente il computer (e i caratteri preconfezionati) per i testi nei balloons, ha il sapore del recupero delle “buone vecchie cosa fatte a mano” come le trattorie rustiche, le scarpe artigianali o la giacca confezionata da un buon sarto. Se torniamo indietro negli anni, non molti, fino agli ’80, il lettering,  a mano era una pratica normale ma benché fosse considerato parte importante della catena creativa del fumetto agli eccellenti professionisti che lo realizzavano non veniva dato alcun riconoscimento (escluso quello economico, beninteso).  Oltreoceano il letterista è sempre stato considerato importante per il fumetto e i migliori, come Frank Engli calligrafo di di Milton Caniff, venivano ingaggiato a suon di dollari da chi volesse  un alto livello professionale nelle proprie strips. Goscinny e Uderzo quando pensarono di proporre sul mercato USA il loro personaggio Oumpah-Pah si rivolsero a lui per fumettare le pagine di prova. In Francia è abitudine che gli editori chiedano le tavole complete di testo scritto nei ballons per dare continuità  grafica al prodotto finale. Alcuni sono ormai dei marchi di fabbrica, vedasi quello di Morris su Lucky Luke. In Italia Luciano Secchi sempre attento alle proprie creazioni  affidava, spesso, le tavole da fumettare a Raffaele Cormio (tra i migliori – se non il migliore) che sapeva essere oltre che un ottimo grafico (vedere i titoli sugli albi Bonelli fino al 1974) un eccellente calligrafo. Anche in casa Bonelli si é sempre prestata attenzione alla buona scrittura, infatti i personaggi di punta della casa e le pubblicazioni prestigiose (vedere i volumi della collana “Un Uomo Un’Avventura”) sono sempre stati affidati alla felice mano di Carmen Bioletto.   Alla Mondadori dovettero “passare” diversi album (non sempre ben fumettati) di Asterix prima di capire che dovevano affidarli a un’altra delle migliori calligrafe italiane: Renata dalla Villa Tuis. Però nonostante molti editori ne capissero l’importanza, il lettering era ancora un lavoro di retrovia; i nomi, fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori, non si conoscevano né venivano accreditati sugli albi. Strano che quando il lavoro di calligrafo era insostituibile e unico, questi erano oscure maestranze, ora che si usa il PC (e il lavoro è molto meno artistico) il riconoscimento è ovunque palese. Successivamente con l’arrivo massiccio di albums e storie dalla Francia, dove la grafia era varia e interessante, cominciò a porsi il problema della traduzione della grafia originale. E’ in questi anni che una giovanissima calligrafa, poco più che teenager, si specializza nella grafica di traduzione. Comincia a farsi la mano sulle tavole di Giorgio Montorio e di molti altri disegnatori di tascabili e liberi. Quella calligrafa è Laura Messora. Laura Messora crede e dà importanza al lettering, cerca di promuovere la traduzione delle grafie originali arrivando anche a farsi pubblicità (di certo la prima in Italia) sulle pagine di WOW. Intanto viene notata da Gianfranco Viviani delle Edizioni Nord per le quali scrive tutti i libri a fumetti prodotti dalla sua casa editrice. Le collaborazioni si moltiplicano ma la richiesta é

soprattutto  di lettering all’italiana, quello fatto con i doppi righelli, (costruiti rigorosamente in modo artigianale). Finalmente arriva l’incontro decisivo, quello con Luigi Bernardi fondatore de l’Isola Trovata. Bernardi che sta preparando (il mai abbastanza rimpianto) Orient Express a cui seguirà l’edizione italia di Pilote (e relativi volumi) trova in Laura Messora l’interprete ideale per la traduzione grafica di quei fumetti.  Le affida così tutti i lettering dei fumetti che la sua casa editrice pubblica. Qui Messora si cimenta con abilità e maestria con la grafia dei numerosi e vari disegnatori delle riviste con innegabili e positivi risultati. Peccato che nelle successive ristampe, in albo, spesso non venga accreditata o il lettering attribuito ad altra mano. Contemporaneamente Messora inizia una interessante collaborazione con il mensile Linus (lettering delle strips) e l’Agenzia Quipos per la quale scrive i fumetti dei loro personaggi argentini. Notevole il lavoro su Boogie di Fontanarrosa.

Bon Anniversaire René “le roi” Goscinny

♪♫ B o N  ♪♫ A n N i V e R s A i R e♫ ♪ René “le roi” Goscinny

René Goscinny (Parigi, 14 agosto 1926Parigi, 5 novembre 1977) è stato un fumettista, editore e umorista francese, famoso nel settore dei fumetti per ragazzi.Numerose le pubblicazioni a cui ha partecipato e le serie da lui portate al successo, tra queste Lucky Luke e, in sodalizio con il disegnatore Albert Uderzo, Asterix. È anche autore dei racconti per bambini della serie Le petit Nicolas.

https://it.wikipedia.org/wiki/René_Goscinny

goscinny

 

 

Goscinny: Dick Dicks reprint?

”J’ai fait une bande qui s’appelait Dick Dicks: c’est mon vrai début dans le métier.A New York, en 1940 j’ai aussi connu l’éditeur Dupuis et surtout Georges Trois-Fontaines qui avait a Bruxelles, une agence la World Press, et qui fournissait notamment du matériel a Dupuis. Trois-Fontaines m’a dit de venir le voir a Bruxelles et il a été étonné de me voir débarquer un jour, avec dix-neuf planches de Dick Dicks. Pendant un an, il a essaye de placer celles-ci et, assez curieusement c’est un autre qui a fini par les vendre. J’ai poursuivi pendant un certain nombre d’années, en faisant scénario et dessin jusqu’au jour en 1951 où Trois-Fontaines m’a demandé de faire partie des bureaux qu’il ouvrait a Paris.”

René Goscinny 

Cette série n’a jamais été éditée en album.

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