Mary Perkins/on Stage è stata pubblicata per anni in Italia sulle pagine del quotidiano Il Giorno. Forse pochi ricordano che il nome della protagonista – e di conseguenza della strip – fu mutato in Mary Atkins. L’unica spiegazione si può cercare con la paralella presenza della strip Perkins di John Miles pubblicata sulla stessa pagina di comics.
… whoever has read the comics of Mary Atkins (1) published on “Il Giorno,” will note how the drawings are laid out through varied frame solutions with a highly technical assembly (the artist belongs to the great Alex Raymond school) with very unusual and daring angles and perspectives inspired by cinematographic language, contrasts (frame after frame) with views from a distance, from above, to settings in which the “lens” (ideally speaking) focuses on the characters through the gap of another character’s arms, drawn in a foreground close-up etc.
(1) The name of the protagonist – and consequently the strip, was changed to Mary Atkins. The only explanation can be found in the parallel presence of the strip Perkins by John Miles published on the same comics page
Ha fatto parlare il romanzo fantasy “Io sono lo Scudo del Principe” della scrittrice statunitense Cassandra Clare, pubblicato nel 2024, dove gli abitanti del regno di fantasia parlano in veneziano. E’ doveroso dire che Hugo Pratt ne “una ballata del mare salato” del 1967 aveva già fatto parlare gli indigeni in veneziano. Così per la cronaca.
Prima edizione: 1970 (prima versione), 1974 (seconda edizione)
Ultima edizione 1998 (compilazione del libro della seconda versione)
Genere: Fantascienza
Testi: Hector G. Oesterheld
Disegni: León Napoo e Gustavo Trigo
Paese: Argentina
La Guerra de los Antartes è una serie di fumetti di fantascienza, racconta la storia di un’invasione aliena da un punto di vista antimperialista.
La prima versione del fumetto fu pubblicata sulla rivista 2001, con 16 pagine mensili, tra maggio 1970 e febbraio 1971. In questa fase presentava le illustrazioni di León Napoo (pseudonimo di Antonio Mongiello Ricci) con uno stile sperimentale influenzato dal Pop, sfondi astratti dove predominano figure circolari e con una nota influenza di Hugo Pratt sui volti dei personaggi.
Nel 2010, lo scrittore e fumettista Felipe Ávila contattò l’editore Javier Doeyo per consegnargli una raccolta di questo fumetto con la proposta di pubblicarne una prima versione in formato libro. Doeyo ottenne l’autorizzazione degli eredi di Oesterheld e dello stesso León Napoo, e nel 2012 iniziò la produzione del libro. Ma problemi editoriali ne impedirono la pubblicazione fino al 2020. Le sceneggiature originali contenevano undici capitoli, ma nell’edizione 1970-1971 ne furono pubblicati solo dieci, di sedici pagine ciascuno. Dodici pagine del capitolo 10 e quattro del capitolo 11 sono state eliminate per unirle in una sola. Gli eredi Oesterheld hanno fornito le sceneggiature originali a Mariano Chinelli. Leon Napoó rifiutò la proposta di disegnare le pagine mancanti, e nell’edizione in formato libro le pagine realizzate furono pubblicate intervallando i frammenti della sceneggiatura corrispondenti a quelli mancanti, con supporti visivi presi da altre immagini della storia. Tuttavia, la pagina 16 del capitolo 10 non è mai stata trovata
Ne esiste una seconda versione, anche se incompiuta, pubblicata sul quotidiano Noticias (da non confondere con l’omonima rivista) con due strisce quotidiane del 22 febbraio 1974. Il disegnatore in questo caso è Gustavo Trigo. Oesterheld era a quel tempo capo stampa dei Montoneros, e la testata stessa manteneva una linea editoriale vicina a detto movimento.Oesterheld firmò la seconda versione con lo pseudonimo di Francisco G. Vazquez. La pubblicazione si interruppe bruscamente insieme alla chiusura del giornale, che venne chiuso il 3 agosto dello stesso anno con decreto della presidente María Estela Martínez de Peron e sfrattato dalla polizia. L’identificazione del giornale News con Montoneros ha portato alla distruzione di molte copie, rendendo difficile il recupero del fumetto. La versione del 1974 fu finalmente compilata e ristampata in forma di libro dalla casa editrice Colihue nel 1998.
Su Imero Gobbato due sono state le inesattezze. la prima che fosse un Argentino, la seconda che fosse morto (disperso) in Guatemala nel 1950. Ma per sua fortuna le notizie sono sbagliate, soprattutto la seconda,
Imero Gobbato – Imero (*) con una sola “m” – nasce a Milano il 28 dicembre 1923. Nel 1938 frequenta il Liceo Artistico di Milano ma nel 1940 trasferitosi con la famiglia a Venezia prosegue gli studi all’Istituto d’Arte di questa città. Alla fine della guerra, nel 1945 con il fratello Armando emigra in Argentina. Forse è stato il primo della nutrita schiera di italiani a diventare collaboratore delle case editrici fumetti in quel paese. Non si hanno – finora – molte notizie su quale sia stata la sua collaborazione con queste testate. Dai ricordi di Sergio Tarquinio si evince che abbia scritto i testi (e forse anche disegnato tavole) per l’ispettore Slop e in seguito per Alan Blood sempre disegnati da Tarquinio. In seguito si trasferisce in Guatemala dove il fratello Armando ha una fattoria. poco soddisfatto del lavoro contadino nel 1950 prende la decisione di tornare in Europa. Si imbarca su un battello che fa tappa a New York City dove prendere la nave per l’Italia. Ma il destino decide per lui, qui conosce la sua futura moglie, Josette Ardouin con la quale resterà sposati fino al 2033 anno della morte di lei. Inizia un periodo che la coppia chiama “gitano” cambiano stato per 31 volte tra New York, Florida, California, Connecticut. Gobbato dipinge, illustra libri per bambini. Il periodo gitano ha il suo termine nel 1964 quando si innamora della costa del Maine e vi si stabilisce definitivamente.
Fonda Two Harbors Studio e si dedica completamente alla sua passione principale: la pittura.
Scompare a 86 anni il 6 luglio 2010 al Penobscot Bay Medical Center di Rockport, Maine.
Per saperne di più prossimamente l’espertissino Gianni Brunoro approfondirà e tornerà sulla notizia.
(*) Nella mitologia greca, Imero era la personificazione dell’amore impetuoso e del desiderio amoroso incontrollato. Era figlio di Afrodite e Ares, e quindi fratello di Eros, Anteros, Deimos, Fobos e Armonia.