why not?
Mathias episode #59
italian manga ?
…iniziavano i famigerati anni ottanta, quelli de “l’edonismo reganiano”, da un paio di anni le reti televisive avevano scoperto i cartoni giapponesi – che si chiamassero anime – lo si sarebbe scoperto più tardi. E avevano scoperto, assieme anche agli editori – specializzati o improvvisati – che il fenomeno “tirava” e c’ erano da fare soldi. Anche i fumetti entrarono in ballo ma – girava voce – che il Giappone producesse molte animazioni e non fumetti. Si fece così ricorso alla manovalanza locale.
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da una intervista a Giancarlo Malagutti e Manlio Truscia.
Xtina new comic strip
Texa Willer
Tex Willer, female version. Concept: GianCarlo Malagutti, Art: Manlio Truscia for a magazine, 90’s.
Mathias episodio #58
fumetti e film
Proseguendo nella ricerca sulla scarsa presenza del media fumetto nel cinema italiano degli anni cinquanta e sessanta oggi citiamo L’amore in città. Film in sei episodi diretti dai registi Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Alberto Lattuada, Carlo Lizzani, Francesco Maselli, Dino Risi e Cesare Zavattini. Nell’episodio iniziale di Lizzani la protagonista afferma di leggere fumetti e mostra una copia di Topolino e una di Pecos Bill. TOPOLINO n. 61 (25.02.1953) – PECOS BILL N. 8 (26.02,1953)
a cartoonist dream
Aurelio Galep Galleppini
Da una intervista a Giancarlo Malagutti rilasciata a José Carlos Francisco (Zeca) sul blog http://texwillerblog.com/
Hai avuto la fortuna di conoscere i creatori di Tex, tant’è vero che Galep ha disegnato un tuo ritratto per illustrare una biografia tua. Puoi dirci in quale circostanza hai conosciuto Galep e Gian Luigi Bonelli e com’erano i “padri” di Tex?
Risposta: Fortuna è proprio il termine esatto perché questi due Signori erano dei veri giganti del fumetto (e non solo), facevano qualcosa di importante ed erano di una semplicità disarmante. Galep lo conobbi a Milano in un famoso negozio di belle arti dalle parti di Brera (Accademia di Belle Arti) dove i fumettari andavano a comperare i pennelli Windor & Newton, carta Schoeller a quant’altro. Vidi questo signore che stava schizzando un Tex per uno dei commessi – Galep ogni volta che andava a Milano in redazione passava poi a rifornirsi di materiale in questo negozio e si concedeva per dediche e disegni. Quella volta non ebbi il coraggio di presentarmi, ero un ragazzetto che andava in quel negozio perché faceva professionista. Successivamente lo rividi in Bonelli (Araldo) e mi fu presentato da Raffaele Cormio. Galep gentiluomo quale era mi regalò consigli, parole di incoraggiamento e una striscia originale di una sequenza di Tex che aveva rifatto. Un giorno gli chiesi, timidamente, se avesse avuto voglia di farmi un ritrattino per corredare la mia bio su un mio (infame) fumetto che stava per essere pubblicato. Il suo disegno avrebbe nobilitato la pubblicazione. Non passarono molti giorni che ricevetti una busta e, con emozione, vi trovai il disegno. Fino alla sua scomparsa ogni tanto ci si sentiva o ci si vedeva occasionalmente a qualche manifestazione e dividevamo la passione per il fermodellismo alla quale ci dedicavamo molto aparole per il poco tempo (suo) e la mancanza di soldi (miei).