San Francisco with Springsteen
San Francisco with Springsteen
Questa, come molte altre, sono conversazioni sulle esperienze passate di zio J. raccolte in un periodo particolare.
…
– 1982 ?
– Sì, ero “scappato” dall’Italia per alcuni motivi. Niente di drammatico, il fumetto era all’inizio di una delle sue tante crisi. lavoro era poco e dequalificante. Si prospetto l’occasione di andare negli Stati Uniti e presi l’occasione al volo.
– Cosa facevi ?
– Più che altro il turista, stavo di base presso una zia in Virginia. Però avendo accompagnato una ragazza che studiava a Washington praticamente la portavo in giro. Avevo avuto l’accortezza , prima di partire, di fare la patente internazionale e potevo guidare. Praticamente a spasso con C.
– Avevi già pubblicato the Reporters, esatto?
– Sì, l’ultimo episodio era uscito ostava uscendo in quei mesi.
– Una puntata quasi divinatoria?
– Forse più un desiderio.
– Che si avverò.
– Esatto. Pochi giorni prima di tornare in Italia eravamo andati a San Francisco e l’ultimo giorno dovevamo tornare a Los Angeles con l’auto.
– Come la pagina finale dei Reporters.
– Identica. Oggi a volte ho dei dubbi se l’abbia scritta prima o dopo. per fortuna le date di pubblicazione sono li a confermare che scrissi la storia prima. Così quella notte viaggiai su questa grande strada, con una bellissima ragazza a fianco e Bruce Springsteen come colonna sonora. Ovviamente, come nel fumetto, Drive all night da the River.
– E quella ragazza era mia mamma, vero?
– Già. Bellissima, coltissima, intelligentissima.
– Ma dopo?
– A Milano prendemmo direzioni diverse. Per reincontrarla pochi anni dopo sul set di un servizio fotografico di modo. Ma come sempre: questa è un’altra storia.