Xtina Festa della Mamma 2020

Xtina Festa della Mamma 2020

La festa della mamma è una ricorrenza civile in alcuni Paesi del mondo, celebrata in onore della figura della madre, della maternità e dell’influenza sociale delle madri.

Non esiste un unico giorno dell’anno in grado di accomunare tutti gli Stati in cui l’evento è festeggiato: in quasi due terzi di questi Paesi la festa è celebrata nel mese di maggio, mentre circa un quarto di essi la festeggia a marzo.

In Italia la festa cade la seconda domenica di maggio.

In gran parte degli Stati europei, negli Stati Uniti, in Giappone, in Australia e in numerosi altri Paesi la festa cade nella seconda domenica di maggio; a San Marino si festeggia il 15 marzo; in Spagna e Portogallo la prima domenica di maggio; nei paesi balcanici l’8 marzo; in molti paesi arabi la festa cade invece nel giorno dell’equinozio di primavera. Per un elenco completo delle date in cui ricorre la festa, si veda il paragrafo festa della mamma nel mondo.

Storia

Ci sono diverse antiche celebrazioni che in qualche maniera possono essere paragonate alla festa della mamma, ma non sono correlate alla celebrazione moderna. Ad esempio, in Italia fu celebrata il 24 dicembre 1933 la Giornata nazionale della Madre e del Fanciullo, nel quadro della politica della famiglia del governo fascista. Nell’occasione vennero premiate le madri più prolifiche d’Italia. La data era stata scelta in connessione con il Natale. Questa celebrazione, però, non può essere vista come l’inizio della festa della mamma in Italia, perché fu una celebrazione una tantum e perché gli intendimenti erano in parte diversi.

Nei capitoli seguenti si dà invece notizia delle possibili origini della festa attuale.

Italia

La festa della mamma come la si intende oggi è nata invece a metà degli anni cinquanta in due diverse occasioni, una legata a motivi di promozione commerciale e l’altra invece a motivi religiosi.

La prima risale al 1956, quando Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera, in collaborazione con Giacomo Pallanca, presidente dell’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia, prese l’iniziativa di celebrare la festa della mamma a Bordighera, al Teatro Zeni; successivamente la festa si svolse al Palazzo del Parco.

La seconda risale all’anno successivo e ne fu protagonista don Otello Migliosi parroco di Tordibetto di Assisi, in Umbria, il 12 maggio 1957. L’idea di don Otello Migliosi fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano anzitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro e di dialogo delle varie culture tra loro: il suo tentativo è stato ricordato, in due contributi, anche dal quotidiano vaticano. Da allora, ogni anno, la parrocchia di Tordibetto celebra ufficialmente la Festa con importanti manifestazioni a carattere religioso e culturale. Sempre a Tordibetto è localizzato, unico in Italia, un “Parco della Mamma”, progettato dall’architetto assisano Enrico Marcucci intorno ai resti dell’antica chiesa di Santa Maria di Vico, con al centro una statua della maternità, opera dello scultore Enrico Manfrini.

Il 18 dicembre 1958 Raul Zaccari – insieme ai senatori Bellisario, Baldini, Restagno, Piasenti, Benedetti e Zannini – presentò al Senato della Repubblica un disegno di legge tendente a ottenere l’istituzione della festa della mamma. L’iniziativa suscitò un dibattito in Senato, che si prolungò anche nell’anno successivo: alcuni senatori ritenevano inopportuno che sentimenti così intimi fossero oggetto di norma di legge e temevano che la celebrazione della festa potesse risolversi in una fiera di vanità.

La festa comunque prese ugualmente campo in tutta Italia, e, secondo alcune fonti, fu celebrata inizialmente l’8 maggio (in concomitanza con la Festa della Madonna del Rosario di Pompei) e in un successivo momento la data fu spostata alla seconda domenica di maggio. Secondo altre fonti, invece, la festa fu sempre celebrata, come anche attualmente si fa, nella seconda domenica di maggio.

In questa occasione, i bambini offrono regali alle loro madri, come disegni o altri lavoretti, che molto spesso hanno realizzato a scuola; comune è anche l’usanza di recitare poesie dedicate alla mamma, anch’esse studiate a scuola.

Altri Paesi

Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista, propose di fatto l’istituzione del Mother’s Day for Peace (Giornata della madre per la pace), come momento di riflessione contro la guerra, ma l’iniziativa non ebbe successo.

Anna Jarvis celebrò la festa moderna Mother’s Day (Giornata della madre) per la prima volta nel 1908, sotto forma di un memoriale in onore di sua madre, un’attivista a favore della pace. La celebrazione di Jarvis si diffuse e divenne molto popolare, tanto che fu ufficializzata dal presidente Woodrow Wilson nel 1914, quando il Congresso deliberò di festeggiarla la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri. Con l’andare del tempo questa festività si è evoluta in una festa commerciale, il cui volume di affari è superato solo dalle festività natalizie.

La festa venne introdotta nel 1917 in Svizzera, nel 1918 in Finlandia, nel 1919 in Norvegia e in Svezia, nel 1923 in Germania e nel 1924 in Austria. Successivamente molti altri Paesi introdussero anch’essi la ricorrenza.

Guido Buzzelli, I partigiani della Giungla

Guido Buzzelli, I partigiani della Giungla

1968 – siamo in piena guerra del Vietnam, la domenica l’Unità pubblica un inserto a fumetti più maturo con BC, Peanuts, qualche vignetta presa da giornali americani e inizia un racconto a puntate, in stile realistico sul conflitto:  “I partigiani della Giungla”, testo “Dienne”, disegni GBZ (Guido Buzzelli). La vicenda si sviluppa in tredici puntate settimanali e, benché la storia non sembri conclusa, al continua che compare in basso a dx non segue la puntata quattordici. Non rintracciate informazioni in Italia (salvo errori) ma lodata in Francia, compare sull’enciclopedia Larousse (*), e suggerisce al quotidiano l’Humanité la pubblicazione di fumetti sullo stesso tema.

(*) L’Humanité n’a pas encore trouvé des créateurs de la qualité de Guido Buzzelli, publiant dans l’Unita une série remarquable sur la guerre du Viêt-nam (I Partigiani della giungla).

I Fumetti de L’Unità

I Fumetti de L’Unità

Il quotidiano l’Unità pubblicava fumetti. L’esordio avviene il 1 Maggio 1962 con “Big Ben Bolt”, “Pif”, “Braccio di Ferro” e “Oscar”. Prosegue poi con varie strips umoristiche e personaggi Disney secondari. Big Ben Bolt è sostituito da “Dr. Kildare”. Poi nel 64 e fino al 1968 le strip sono solo comiche, si riducono a tre e a volte alla sola Braccio di Ferro. E non pubblicate tutti i giorni. E’ pur vero che dal 1964, di Giovedì, viene pubblicato l’inserto Il Pioniere. Poi, nel ’68 – siamo in piena guerra del Vietnam – la domenica c’è un inserto a fumetti più maturo con BC, Peanuts, qualche vignetta presa da giornali americani e contro la guerra. e un racconto a puntate realistico sul Vietnam “I partigiani della Giungla”, testo “Dienne”, disegni GBZ (Guido Buzzelli)

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