Mary Perkins – On Stage – i vincenti si riconoscono alla partenza

Mary Perkins – On Stage – i vincenti si riconoscono alla partenza

Mary Perkins “On Stage” al Giugno 27  del 1957 – a solo quattro mesi dalla partenza – veniva già pubblicata su 59 quotidiani statunitensi più 12 in giro per i mondo. Ma come dice il sottotesto “potrebbero essere di più al momento che leggete questo annuncio”. Un risultato ragguardevole, seppur in anni nei quali il fumetto quotidiano faceva ancora vendere copie, considerando che Leonard Starr non veniva da un passato di personaggi già famosi e di autore conosciuto al grande pubblico come poteva essere per Alex Raymond (Rip Kirby) o Milton Caniff (Steve Canyon). E a questo elenco si deve aggiungere “il Giorno” in Italia e Paris-Jour in Francia.  Oltre a vari magazine europei come “Modes de Paris” dove viene pubblicata col titolo “Adorable Marie”. In Italia diventa, sul Giorno, Mary Atkins.

info cortesemente “presa” dalla pagina facebook Leonard Starr Appreciation Society curata da James Gauthier

Magnus e la sagoma nera

Riproponiamo un testo liceale di Monica sul linguaggio del medium fumetto.

Se c’è un principe della sagoma nera nella storia dei fumetti, se c’è un campione della sintesi di linguaggio iconico a strisce, se c’è un maestro capace di fondere insieme la brutale essenzialità del bianco nero con la poesia evocativa del racconto, se c’è, o meglio c’era, un disegnatore siffatto allora non può che chiamarsi Roberto Raviola, detto Magnus. I vecchi disegnatori che l’hanno conosciuto e che gli sono stati contemporanei, ma soprattutto che hanno interagito con la sua intensa vita produttiva ci raccontano quale è stata la logica genesi di un liguaggio artistico, di una grammatica che ha fatto anche proseliti, praticamente la fretta. La necessità produttiva, il tempo sempre più stretto spesso ha portato molti stanchi disegnatori a cedere buona parte della propria capacità, sacrificando la qualità e avvicinandoli molto al rischio del graffito, cioè del segno che va oltre lo sporco, che si perde nel mare della mancanza di senso. Per un raffinato artista come Magnus le maglie strette di tale necessità non lo hanno sconfitto ma sono state pretesto per la virtù di un salto di qualità espressivo. Siamo nel periodo arcaico ma il termine non appaia come una diminutio rispetto al più popolare e ufficialmente riconosciuto magnus classico, rispetto al quale ritroviamo la piena maturità del controllo della forma plastica e privo della successiva espansione manieristica. 

Il percorso di eliminazione del superfluo, sia attraverso l’abilità del taglio e della zoomata sul focus dinamico della scena, sia con la sistematizzazione espressiva dei dati naturalistici e perfino anatomici ( una per tutte la geniale semplificazione dell’allineamento falangeo), ha trovato il felice traguardo stilemico nel l’invenzione della “sagoma magnusiana”. E’ stilema e dato di linguaggio perché non rientra nella casualità contingenziale dei controluce e degli abbagli ambientali ma archetipo di struttura narrativa.

The Reporters Promo Vintage Video

The Reporters Promo Vintage Video

The Reporters, sceneggiatura molto rivoluzionaria per l’epoca. Presentava dialoghi serrati, stacchi di macchina, cambi di punti di vista, prospettive ardite, primi piani intensi, scene con forte dinamismo.

 

Parrebbe di vedere le nervose riprese fatte con la macchina a mano nei telefilm NY Police Department.  Anche la sceneggiatura, leggendola adesso, mostra punti di contatto con un modo di raccontare che ha avuto successo molti anni più tardi negli USA ad opera di sceneggiatori come Steven Bochco, David Milch, e anche, in una certa misura, Dick Wolf. Questo fumetto ha anticipato serie televisive come The Shield, Hill Street giorno e notte, Avvocati a Los Angeles.

 

Quattro chiacchiere con Monica Ferrone sul film “Adam, Holiday in Rome”

Quattro chiacchiere con Monica Ferrone sul film “Adam, Holiday in Rome” 

D: Lei si occupa di promuovere i fumetti dello Studio Outis, però solo in America, corretto ?

R: Sì, mi limito agli Stati Uniti soptattutto per motivi logistici. Vivo in questo paese. Cerco di far conoscere una piccola parte della produzione europea. La nostra. Però…

D: Però ?

R: Però è alquanto duro, gli americani (io lo sono di nascita) fanno fatica ad accettare quel che viene da fuori. 

D: E come fa allora ?

R: Presento i fumetti ma dedico tempo e attenzione al mercato dei media, agli audiovisivi. La fatica è la stessa ma i risultati sono – economicamente – ad una stima prudente – moltiplicati almeno per 100

D: Abbiamo infatti letto di una possibile trasposizione di Adam (fumetto di Malagutti/Truscia NdR) in film TV.

R: Sì, una delle case di produzione con la quale collaboriamo con idee, gags e spunti vari, nonché story-boards ha dimostrato interesse.  Per ora abbiamo firmato un preliminare, una opzione sul soggetto. 

D: Quale episodio? Quello che viene ora pubblicato sul vostro sito e su AFnews?

R: No, il secondo, “Holiday in Rome”

D: Confessiamo di non ricordarlo.

R: Ha avuto poca visibilità. Avevamo preparato delle copie staffetta quando – subito – é arrivato l’interesse di questa Major, così ci è stato chiesto di non proseguire la distribuzione fino a perfezione del contratto.

D: Può dirci per sommi capi l’argomento. Una prova finestra come si diceva un tempo.

R: Adam è a Roma durante le riprese di “Vacanze Romane” e…

D: … e incontra Audrey Hepburn come si vede in copertina?

R: Non propriamente… ma non mi faccia dire altro.

D: Capiamo. Stiamo leggendo la terza avventura, anche questa a Roma nel 1944 

R: In realtà è la quarta, la terza è bloccata, per gli stessi motivi di “Holiday in Rome”. Prima che me lo chieda le dico che una storia, sempre ambientata in Italia, ma nel 1950. Epoca guerra fredda. Una specie di commedia all’italiana.

D: Siamo stupiti, avete più produzione “dietro le quinte” di quanto pubblicato.

R: Beh, è la nostra forza, vendiamo idee. E riprendendo una frase di Tim Burton da “Ed Wood”: Non puoi sprecare la tua vita per realizzare i sogni degli altri.

D: Ottima chiusura. Grazie per la chiacchierata.

R: Grazie a voi.

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